…un mezzo”vecchio” che ridiventa”nuovo”.
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AUTORE : Di Daniele Bologna
Un media che sembra non conoscere crisi, in grado di riunire in sé tanta storia e molto futuro. E oggi il termine”radio”ha significati molteplici, trasformandosi in strumento capace di sfruttare modalità d’ascolto innovative e molto avanzate in chiave tecnologica, senza smettere di affascinare quasi 35 milioni di italiani
L’ essenza del progresso e dell’evoluzione: il “nuovo” spinge e sostituisce il “vecchio”, lo rimpiazza costringendolo a diventare ricordo. Ma ogni fenomeno, anche il più regolare,incontra l’eccezione. E nel mondo dei media si chiama radio. Il paradigma, allora, cambia: il “vecchio” non tende a scomparire, non si eclissa; anzi, si appropria delle migliori qualità del “nuovo”, in qualche modo lo assimila, lo ridefinisce, lo sfrutta per rinnovarsi a sua volta. Così, non solo riesce a sopravvivere, ma trova inaspettato vigore, stupefacente vitalità e infine, successo. Un mezzo,quindi, in grado di riunire in sé tanta storia e molto futuro. Oggi il termine “radio” significa tante cose. C’è chi ancora la ascolta solo via eteree chi la considera essenziale compagna di viaggio in automobile, al fianco di coloro che ne usufruiscono in streaming, dal computer, oppure attraverso un’app scaricata sullo smartphone o sul tablet. Ma c’è anche chi la sintonizza dalla tv tramite il digitale terrestre o via satellite. E non tutti la ascoltano in tempo reale, perché sempre più la radio sta diventando un mezzo seguito grazie all’emergente strumento dei podcast, quindi “on demand”, senza vincoli temporali, mentre negli ultimi tempi hanno avuto un’impennata gli smart speaker,l’ultima frontiera della comunicazione radiofonica. Dispositivi dal design futuristico e dotati di potenzialità illimitate, altoparlanti “intelligenti”che stanno diffondendosi con estrema rapidità nel mercato della domotica e amplificano in misura determinante l’accesso alle emittenti radiofoniche e il loro ascolto. E persino l’Intelligenza Artificiale, che non è nata specificamente per la radio, sta diventando territorio di sperimentazione del mezzo, che se ne sta sempre più appropriando, cogliendo tutte le opportunità che può offrire. Inoltre, è notevole l’impegno diffuso per favorire la costituzione di piattaforme in grado di aggregare centinaia di emittenti nazionali, locali e web, con il concomitante sviluppo di competenze che permettono alle varie radio di essere ascoltate, appunto, tramite smart speaker. Nel frattempo,dalle proiezioni elaborate partendo dal campione dell’indagine annuale Radio TER – che può contare su 90 mila intervistati – si stima che siano oltre 35 milioni gli italiani che abitualmente ascoltano la radio ogni giorno. Significativo, poi, è che ben 19 milioni di componenti di questa ampia fetta della popolazione si sintonizzano solo fuori dalle mura domestiche, mentre 7 milioni solamente in casa; gli altri 8 milioni, invece, ascoltano la radio sia a casa che “in esterna”. L’automobile, però, è in assoluto l’ambiente “extra domestico” preferito da 24 milioni di italiani, ma tra i luoghi principali per l’ascolto della radio spiccano anche il posto di lavoro (per3,5 milioni di italiani), i negozi (245mila), i supermercati e i centri commerciali (212mila). Particolare la differenza di genere: se gli uomini rappresentano il 70% delle persone che ascoltano la radio sul luogo di lavoro, il dato si inverte nei negozi, nei supermercati e nei centri commerciali, dove, invece, il 70% è di sesso femminile. Infine, le professioni: la maggioranza delle persone che ascoltano la radio nel luogo di lavoro appartengono alle categorie “operai, commessi, agricoltori”, “impiegati, insegnanti” e “artigiani,commercianti”.
Un appeal che non smette di sedurre.
La radio, dunque, sembra non conoscere crisi. Il suo appeal, il fascino restano, la capacità seduttiva paiono immutati. Durante la pandemia ha saputo fare concorrenza alla televisione tra i tantissimi lavoratori in smart working. E numerosi studi internazionali hanno dimostrato che la radio si concilia perfettamente con lo svolgimento di altre attività. Un elemento storicamente noto, tornato alla ribalta: la televisione assorbe e distrae, mentre si può ascoltare la radio, per esempio, mentre si sta cucinando, stirando, studiando: l’elenco pare infinito. Rimanendo nel contesto numerico,ogni ascoltatore, in media, ascoltala radio per 211minuti al giorno. Nel primo trimestre del 2020 gli ascoltatori erano 6 milioni e 87 mila, nel terzo trimestre erano diventati 6 milioni e 436mila, per un aumento del 5,7%. La radio, si sa, aiuta a concentrarsi, ma è considerata ancora oggi anche una fonte di informazione affidabile e, soprattutto, strumento di aggiornamento sulla realtà locale. E ancora, la nascita delle piattaforme di streaming ha permesso all’utenza di non dover attendere la messa in onda di un determinato disco alla radio, ma di poter scegliere autonomamente cosa e quando ascoltare, mentre nell’ultimo anno e mezzo segnato dal Covid-19, oltre 5 milioni di italiani hanno incominciato ad ascoltare la radio anche attraverso la cosiddetta “radiovisione”. Secondo le indagini del Censis, ogni giorno più di 4 milioni di persone in Italia seguono la radio dagli schermi televisivi, una tendenza in crescita del 4,7% già nel primo semestre del 2020rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. E sempre sul finire della scorsa annata erano, invece,più di 11milioni gli italiani pronti a “guardare” la radio in tv, anche saltuariamente. Come si evince dal secondo rapporto del Censis “La transizione verso la radiovisione”, 19 milioni di persone e oltre seguono i programmi radiofonici da device diversi da quelli tradizionali. L’81,4% degli italiani è convinto che la radiovisione sia un nuovo media che combina i contenuti di qualità della radio con le infinite possibilità di ascolto e di visione in diretta su una molteplicità di schermi: il televisore, il pc, il tablet e lo smartphone. Dalla ricerca messa a punto dall’istituto diretto da Massimiliano Valerli emergono,in primo luogo,la capacità della radio di integrarsi con lo schermo,di coniugarsi con le nuove tecnologie e di creare community attraverso l’interazione con il pubblico,oltre alla credibilità e alta reputazione come mezzo di informazione
Proposta autorevole e servizi affidabili
In particolare, i programmi radiofonici sono usciti con disinvoltura dall’infodemia scatenata dall’emergenza sanitaria. Per r82,6% degli italiani la fiducia nella radio è rimasta invariata nell’ultimo anno, per il 6,1% è aumentata. E la radio batte tutti gli altri media: la fiducia nella tv è aumentata per il 5,8%, nella stampa per il 2,7%,nel web solo per il 2,5%. In questo quadro, la radio appare sempre credibile e affidabile e anche per questo ha successo: ne è convinto r81,7%degli italiani. Le notizie di % degli italiani. Le notizie di politica nazionale, sono quelle che interessano di più gli utenti, per una quota del 40,1%. Al secondo posto, in forte crescita nell’anno della pandemia, le notizie riguardanti scienza, medicina e tecnologia che catturano l’attenzione del 34,9%. Seguono le informazioni legate a stili di vita, viaggi e cucina (28,8%),cronaca nera ( 27,9%), sport (26,7%), cultura e spettacoli (25,8%).Inoltre, i gusti degli utenti della radio cambiano in base al sesso. Gli uomini preferiscono la politica nazionale ( il 45,5%contro il 34,4% delle donne), lo sport (il 45,4%rispetto al 7,2%) e l’economia ( il 23,2% in rapporto al 9,9%).Le donne sono attratte di più dalle notizie riguardanti stili di vita, viaggi e cucina ( il 40,5% contro il 17,5% degli uomini), cultura e spettacolo (33,8%,che diventa 18,1% tra gli uomini), gossip e cronaca rosa (il 28,8% rispetto al 6,2% dell’universo maschile). Ampliando l’orizzonte, sebbene anche la musica e il mercato dell’audio siano diventati un territorio di conquista da parte delle grandi piattaforme on demand, in primis Spotify, gli ascoltatori sono perfettamente in grado di interpretare lo scenario e la maggior parte (63,1%) è convinta che il futuro dei contenuti audio non sarà dominato dalle piattaforme online di musica a pagamento. La pensa cosi anche il 51,7%dei più giovani. Qual è, però, il valore aggiunto alla programmazione radiofonica rispetto alle piattaforme digitali? In primo luogo, i contenuti realizzati da una redazione di professionisti e la programmazione in diretta. Il 90,1% sottolinea, appunto, la differenza tra i programmi offerti all’interno di un palinsesto messo a punto da redazioni qualificate, ricco di musica e di contenuti informativi, e le proposte provenienti dalle piattaforme on demand, che offrono esclusivamente musica selezionata in modo personalizzato. L’ 85,2% sottolinea che la peculiarità della radio è di essere “live” e di riuscire,così, a mantenere un contatto diretto con il proprio pubblico
Numeri in crescita dopo la pausa.
Nel frattempo, per fornire una visione aggiornata dell’andamento della radio, il competente TER – che si occupa, come noto, di monitorare i flussi d’ascolto in Italia – ha deciso di aumentare il numero di rilasci disponibili al mercato relativi alle metriche Giorno Medio e AQH ( 06:00- 00:00) del totale mezzo, producendo speciali elaborazioni sui dati raccolti in corso di rilevazione. “La fotografia che emerge dalla nuova elaborazione dei dati mobile mostra con chiarezza la spinta del ritorno alla normalità, che ha visto una particolare accelerazione negli ultimi mesi e che continua a crescere. In un contesto molto dinamico e di profonde trasformazioni, durante il quale si stanno sviluppando nuove consuetudini, la radio rimane un riferimento solido nelle abitudini di consumo e fruizione” osserva il Presidente di TER, Federico Silvestri, che aggiunge: “Il Consiglio di Amministrazione di TER ha voluto con forza e determinazione dare una prima risposta al mercato fornendo un nuovo strumento di monitoraggio e analisi che consentirà di avere a disposizione una fotografia ancora più profonda e puntuale degli andamenti delle audience”. I primi due rilasci del nuovo Trimestre Mobile sono stati resi disponibili dallo scorso mese di settembre e fanno riferimento a due periodi, compresi tra il secondo trimestre 2021 e il terzo trimestre 2021: il primo periodo va dal 27 aprile al 5 luglio, con 29.326casi, e il secondo periodo dal 18 maggio al 26 luglio, con 28.425 casi. I due Trimestri Mobili registrano entrambi un aumento in termini di ascolto sia nel Giorno Medio che nell’AQH rispetto al secondo trimestre 2021. A fronte, infatti, di una stima pari a 33.444.000 ascoltatori nel Giorno Medio nel secondo trimestre 2021, il Trimestre Mobile concluso il 5 luglio vede un aumento dell’ 1,5% (33.940.000), che raggiunge il + 2,2% (34.167.000) per il periodo terminato il 26 luglio. Analogo discorso vale per la metrica AQH: nel secondo Trimestre Mobile 2021 è stata pubblicata una stima pari a 5.981.000 ascoltatori nel quarto d’ora medio, con un aumento del 3,3% (6.180.000) e il Trimestre Mobile successivo registra un incremento pari al 5,7% ( 6.322.000). Nell’analisi di queste audience si rileva, inoltre,che i dati riportati dai primi due Trimestri Mobili sono in aumento anche l’uno rispetto all’altro. Intanto, ha preso il via lo scorso 5 ottobre anche l’attività di rilevazione per il quarto trimestre dell’indagine, che si completerà lunedì 13 dicembre. Si tratta degli ultimi 30 mila casi dell’anno 2021, mentre i precedenti trimestri si erano svolti nei seguenti periodi dal 19 gennaio al 29 marzo,dal 6aprileal 14 giugno,e dal 15 giugno al 4 ottobre, con una pausa tra il27 luglio e il 30agosto. E poiché ogni trimestre è caratterizzato da 30mila casi, si ottiene un totale di 120mila casi nell’anno, con l’opportunità di ricavare dai 60 mila casi del primo e del secondo trimestre i dati relativi al Primo Semestre 2021; conseguentemente,dati i relativi al Secondo Semestre 2021 saranno ottenuti dai 60 mila casi relativi al terzo e al quarto trimestre. Tavolo Editori Radio ha già comunicato di poter fornire i dati Annuali 2021 e quelli del Secondo Semestre 2021nel mese di gennaio 2022.
Il fronte dell’advertising
Si muove, poi, anche il fronte dell’advertising. Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di settembre 2021, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp – Assoradio, coordinato dalla società Reply, registrano un + 1,1%, dato che consolida il valore cumulato dei primi tre quarter dell’anno a un +12,5%. Da evidenziare la significativa crescita degli inserzionisti, che sale del 10% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente, con un +4% di incremento nel numero delle campagne effettuate. Le analisi merceologiche,sempre relative a settembre del 2021, confermano il buon andamento in secondi di numerosi settori economici. Fra questi si sono distinti, in particolare. Distribuzione, Alimentare, Abitazione, Gestione Casa ed Elettrodomestici. Così, dopo un periodo estivo (luglio e agosto) in cui si era interrotta la crescita degli investimenti che aveva caratterizzato gran parte del2021, proprio il mese di settembre ha segnato il ritorno in territorio positivo, fattore che fa ben sperare in vista dell’ultimo quarter dell’anno. Ma la radio, come già anticipato, non è più da considerare solo nella tipica modalità tradizionale. Perché oggi internet gioca un ruolo da protagonista anche in chiave radiofonica e le rinnovate dinamiche di fruizione online hanno anch’esse bisogno di rilevazioni costanti e affidabili. Web Radio Italiane, il primo aggregatore che raggruppa solo emittenti online, ne è consapevole e ha scelto Statcast come piattaforma partner proprio per ricavare statistiche di ascolto in tempo reale. L’app è stata sviluppata dalla software house romana Meway, che può vantare una lunga esperienza in ambito radiofonico e nel settore dello streaming. Le oltre 400 emittenti collegate a Web Radio Italiane potranno, così, usufruire – gratuitamente per un periodo iniziale e per emittenti fino a cento utenti contemporanei – di una imponente quantità di dati e analisi minuto per minuto, utili per verificare il numero e la provenienza degli ascoltatori, per pianificare in modo più adeguato la programmazione e per fornire indicazioni precise alle agenzie e agli inserzionisti pubblicitari. “Abbiamo scelto Statcast per il tipo di offerta tecnologica, per l’affidabilità nell’elaborazione dei dati e per la trasparenza nella gestione della privacy, più di qualsiasi altra piattaforma disponibile oggi sul mercato – ha dichiarato Max Fuoky fondatore e amministratore di Web Radio Italiane -. Statcast consentirà alle emittenti a noi collegate di ottenere una serie di servizi innovativi particolarmente utili per lo sviluppo del loro canale e del business pubblicitario”. Numerose le informazioni che Statcast è in grado di fornire in tempo reale agli editori di web radio, tra cui: numero degli utenti unici e delle sessioni; provenienza geografica ; li utenti; picchi di ascolto e di sessioni; tipologia del device digitale utilizzato dall’utente (pc fisso o mobile), browser e sistema operativo; media di ascolti nel quarto d’ora, giornaliera, settimanale e mensile; tasso medio di permanenza; classifica degli aggregatori e delle directory da cui viene ascoltata la radio; analisi del gradimento per singolo programma o fascia oraria; classifica dei brani musicali più e meno graditi dagli utenti per fascia oraria, con picco di ascolti o di abbandoni; storico della trasmissione di singoli brani musicali. La piattaforma è anche in grado di distinguere gli accessi e le sessioni dei veri utenti da quelle dei bot, gli speciali programmi automatici che monitorano quanto accade nel web. La funzionalità che, però, caratterizza la piattaforma riguarda la generazione dei dati aggregati per gli editori che producono più canali online: uno strumento unico, al servizio anche delle agenzie pubblicitarie. “Siamo lieti di poter fornire i servizi di Statcast alle centinaia di emittenti collegate a Web Radio Italiane – ha dichiarato Francesco Triolo, Amministratore Unico di Meway -.Gli editori delle varie radio online potranno avere, così, un quadro preciso e dettagliato delle performance della propria emittente, in modo da poter adattare ed eventualmente correggere il palinsesto, ma soprattutto fornire dati che mirano a diventare di riferimento per il mondo dello streaming a supporto della pianificazione pubblicitaria. Statcast è in continua evoluzione e cresce con l’aiuto dei feedback dei suoi utenti più attenti. L’ultima funzionalità che abbiamo introdotto, particolarmente apprezzata, è il sistema di monitoraggio del silenzio per segnalare eventuali disservizi della messa in onda del proprio canale”
Resistenza e ” disruption”
Distinguendosi, dunque, tra i media che in questi anni si sono di mostrati più resilienti alla “disruption” imposta dal digitale, la radio non lascia più dubbi sulla sua effettiva capacità di resistere anche al cambiamento delle abitudini e dei consumi culturali. Da qualche anno, poi, si trova a fare i conti con due ulteriori esigenze: l’omnicanalità e il coinvolgimento delle community. E la capacità delle diverse emittenti di “uscire” dal solo canale radiofonico per puntare sull’engagement degli ascoltatori e sulla costruzione di community d’ascolto affezionate prova a misurarlo periodicamente un report di Social Radio Lab, che analizza le performance delle radio italiane sui social. I dati riferiti alle ventotto radio nazionali e locali più ascoltate nel primo semestre 2021 -analizzati in collaborazione con Talkwalker – non lasciano spazio ai dubbi: Radio Deejay Radio Italia e Radio 105 sono le radio italiane sui social che possono contare su fan base più nutrite, rispettivamente con 5,6,4,1e 3,9 milioni di seguaci. Considerando, però, quanto siano diverse le dinamiche e la “fenomenologia” al loro interno, il report di Social Radio Lab scende più nel dettaglio nell’analizzare la presenza sulle diverse piattaforme delle radio italiane. Ad esempio,nei primi sei mesi del 2021, su Facebook, due delle radio più seguite hanno perso fan: Radio Italia ha registrato 9.600 fan in meno, attestandosi a 2,5 milioni di like, e Radio Deejay, con i suoi 2,2 milioni di like attuali, ne ha persi 4.100. Crescono, invece, le community Facebook di Rai Radio 2, Radio Maria e Radio 105. Per la seconda emittente radiofonica di casa Rai l’aumento di “mi piace” su Facebook è stato di 34.300 unità, il maggiore registrato nei primi sei mesi dell’anno dalle radio italiane su Facebook e tale da portarne la fan base a quota 961.100. Sono, invece,31.400 in più i fan su Facebook di Radio 105 e 28.700quelli di Radio Maria,che si attesta a 1,7 milioni di like. Proprio quest’ultima sarebbe l’emettente italiana più coinvolgente su Facebook: nonostante abbia subito un calo dell’engagement da inizio 2021, i suoi post raccolgono complessivamente 5,4 milioni di like, più di un milione di condivisioni e 346.000 commenti. Su Instagram, la top 5 delle radio italiane è composta da Radio Deejay (un milione di follower, con un -1-75.400 da gennaio a giugno 2021), Radio 105 ( 909.800 follower, -1.600), RTL 102.5 (812.600 follower, -h16.900). Radio Italia (634.200 follower, -h9.400) e RDS ( 410.000 follower, -h27.900).I post su Instagram di Radio Deejay hanno raccolto, in totale, nei primi sei mesi dell’anno 4,4 milioni di interazioni, largamente più del doppio rispetto al solo semestre precedente,rendendo l’emittente anche campione di coinvolgimento. RTL 102.5 è stata di gran lunga la radio italiana ” più performante” su Twitter: da gennaio a giugno 2021 ha pubblicato 12.700 tweet, per i quali ha ottenuto 641.100 like e 109.000 tra retweet e @ reply grazie ai quali ha registrato la crescita più consistente nel numero di follower (-1-26.300unità). Oggi è terza nella classifica delle radio italiane più seguite su Twitter,dopo Radio Deejay (2,2 milioni di follower, -37.100 in sei mesi) e Radio 105 (1,4 milioni di follower, – 19.400). Su YouTube, le radio italiane che possono contare, al momento, su community più nutrite, almeno per numero di iscritti al canale, sono ancora Radio Deejay ( 206mila iscritti). Radio 105 (164mila) e Radio Italia (124mila). Quello di Radio Deejay sulla piattaforma video di casa Google è anche un primato in termini di coinvolgimento: i suoi video raccolgono 3,7 milioni di visualizzazioni ( numeri simili li ottiene soltanto Radio 24) e oltre 60mila tra “mi piace” e ” non mi piace”.
Pianeta social
Ma le radio italiane più seguite sui social non sono necessariamente quelle più capaci di coinvolgere i propri fan o le più attive nel postare e condividere contenuti. Sempre l’analisi che Social Radio Lab dedica alle radio italiane sui social si sofferma anche su piattaforme verticali e specializzate e sui social più famosi del momento, di tendenza o che hanno da poco raggiunto una massa critica anche in Italia. Cosi, tra le radio italiane che hanno aperto dei canali su Telegram, per esempio, quelle con più seguito sono Rai Radio 2 (con 6.062 iscritti) e Radio Popolare ( 3.403). Su TikTok ci sono undici delle ventotto radio italiane del campione e tra quelle che hanno puntato tutto sulla capacità di arrivare ai giovanissimi tiktoker con brevi video verticali e che cavalcano i trend e le challenge del momento, spiccano, soprattutto,RTL 102.5 ( il cui account TikTok è seguito da 248.900 utenti), RDS Next ( 242.700, -h81.700) e Radio 105 (188.300). Molte anche le emittenti – ancora con l’intento di trovare nicchie di pubblico nuove e, a volte, più giovani di quelle per cui la radio è ingrediente imprescindibile della dieta mediatica -, che hanno deciso di iniziare a trasmettere su Twitch. RDS Next è tra le radio italiane che su questa piattaforma hanno un palinsesto più fitto e che sono riuscite a coinvolgere maggiormente personaggi famosi, infìuencer e content creator professionisti: non a caso, con i 29.697 iscritti al suo canale guida la classifica delle radio italiane più seguite su Twitch. Seguono Radio 105 (8.656 iscritti al canale, con 4-5.634 negli ultimi sei mesi), che trasmette ogni giovedì sera “105 Trap” con Moko e Fabio Dj, e Radio Deejay (1.580 iscritti), con le live quotidiane in diretta di “Say Waaad?”, un programma di Michele “Wad” Caporosso. Su Linkedin, il social professionale che le radio italiane hanno scoperto solo di recente per fare comunicazione corporate, sono presenti sedici delle ventotto radio del campione di Social Radio Lab; nove di queste ancora non hanno pubblicato alcun post. RDS, per molti osservatori, sembra l’emittente con un piano di contenuti più interessante: usa la pagina aziendale per presentare progetti nuovi, ma anche per fare dei propri dipendenti e collaboratori dei perfetti employee ambassador e, ancora, per comunicare il proprio impegno in tema di sostenibilità.
Daily Magazine
AUTORE : Di Daniele Bologna
1 ottobre 2021